Titolo: Uccidimi
Autore: Chiara
Cilli
Serie: Blood
Bonds #3
Genere: Dark
Contemporary Romance
Pagine:
Prezzo
eBook: 2.99
Prezzo
cartaceo:
Data
di pubblicazione: 1 Agosto 2016Sinossi:
Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.
Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.
Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.
Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.
E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.
A meno che non sia io a ucciderlo.
**Attenzione**
Romanzo Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.
Romanzo Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.
La serie "BLOOD BONDS" è così costituita:
2. Distruggimi
3. UCCIDIMI
L'autrice:
Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli
vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dall'adult fantasy
all'urban fantasy, dall'erotic suspense al dark contemporary. Ama le
storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e
complicati.
LEGGI UN ESTRATTO
*soggetto a editing*
«Hai detto che il tuo nome era Leks»
sibilai.
Fece spallucce. «Un diminutivo». Un
sorriso sghembo gli incurvò la bocca mentre soffiava fuori il fumo. «Sei tu che
non mi hai mai chiesto chi fossi realmente». Si protese di nuovo verso di me,
guardandomi in un modo disgustosamente intimo. «Eri così indifesa e sfinita che
avresti creduto a qualunque cosa ti avessi detto. Ero il tuo eroe».
Sentii la bile risalirmi in gola, gli
occhi inondarsi di lacrime. Perché aveva tremendamente ragione. Ero stata tanto
debole che mi aveva manipolato come fossi stata di creta.
Stupida.
Stupida.
Stupida.
«Vaffanculo, Aleksej» gli sputai addosso.
Rise di gusto. Dapprima
quel suono inquietante e seducente al tempo stesso mi fece rizzare i peli sulle
braccia, poi l'ira mi serrò il collo come un cappio.
«Perché aiutarmi a lasciare il continente, allora, se era questo che avevi in serbo per me?» esplosi.
«Perché aiutarmi a lasciare il continente, allora, se era questo che avevi in serbo per me?» esplosi.
«Perché per lui non eri ancora più
importante dell'aria che respira» replicò, in tono sommesso e cospiratorio, lo
sguardo che brillava di piani diabolici. «Ora lo sei».
Mi paralizzai.
«No» mormorai.
Mentre assaporava la sua sigaretta, Aleksej
aveva l'espressione di chi ha la vittoria in pugno. «Ora sei tutto per lui».
Era come se la pioggia che mi inzuppava
mi fosse penetrata nei tessuti, nelle vene, e lì mi avesse gelato il sangue.
«Non puoi saperlo» dissi tremante.
Lui non sapeva niente.
Di me.
Di Henri.
Di noi.
Il Re si accasciò contro la spalliera
della sedia con un sorrisetto crudele. «So tutto quello che è accaduto tra di
voi in quel castello».
Sbiancai.
Non era possibile. Lui non poteva sapere. Quello che c'era tra
me e Henri Lamaze era un oscuro segreto che le mura della sua dimora
custodivano gelosamente.
A meno che…
Sussultai.
Una
talpa.
Aleksej Bower aveva una talpa tra gli
uomini dei Lamaze.
Vedere sul suo volto la conferma del
mio sospetto mi agghiacciò. La vergogna di essere legata a quel mostro mi
tramortì per l'ennesima volta, inghiottendomi nell'ormai familiare baratro di
umiliazione e rabbia cocente.
Serrai i pugni fino a far sbiancare le
nocche, ricacciando indietro le lacrime e un grido di disperazione. Guardai in
cagnesco l'uomo che avevo di fronte.
«Che cosa vuoi da me?» ringhiai a denti
stretti.
Il suo sogghigno svanì. Il suo sguardo
si fece duro come il granito. «Voglio che tu uccida Henri Lamaze».
Ho
temuto questo giorno. Perché sapevo.
Uccidimi
è una droga.
Vedi
mostri, sei scossa da brividi di terrore, piangi lacrime amare ma non
ne hai mai abbastanza.
Le
profonde oscurità nelle quali Alek viene sospinta sono
irrimediabilmente laceranti.
Non
c'è limite.
Unico
desiderio: la morte.
Se
pensavate di aver visto l'inferno al Castello dei Lamaze, vi siete
solo illuse.
Caronte,
celato nelle vesti di Aleksej e furente nelle iridi di Cade, vi
traghetterà attraverso il più doloroso dei viaggi. Le torture a cui
la nostra leonessa sarà sottoposta sono della peggior specie.
Il
Re ha un piano.
Cade
ha un compito.
Alek
non ha più nulla.
Henri…
ha Alek, il suo “tallone d'Achille”, la sua unica debolezza, il
suo unico tormento.
La
vuole.
È
sua.
Nessuno
la può distruggere.
Lui
la deve uccidere.
Ma...
Il
mondo si ribalterà, le situazioni e i precari equilibri muteranno in
modo definitivo.
Avevamo
conosciuto la forza e la tenacia di Aleksandra ma non avevamo mai
assistito all'efferata spietatezza del Re né alla glaciale crudeltà
di Cade.
Henri
non è l'unico Mostro.
Andrè
non è l'unico assassino.
Armand
non è solo un semplice capofamiglia.
La
Regina è...
Nulla
è come sembra e tutto è in gioco. Equilibri, sentimenti e famiglia.
Odio,
vendetta, passione, violenza, morte ma mai...PERDONO.
Alek
deve uccidere Henri.
Henri
deve uccidere Alek.
Una
rivelazione sconvolgerà i nostri Alenri.
Il
punto di non ritorno.
Perché
una volta presa la decisione, non si torna indietro.
Una
scelta sola.
L'unica
possibile.
Ma
il prezzo da pagare sarà estremamente alto.
Peggio.
Della.
Morte.
Una
degna conclusione per questa prima trilogia della serie Blood bonds.
Nulla è stato lasciato al caso, e vi assicuro che divorerete
Uccidimi tanto quanto lui divorerà voi.
Ne
uscirete a pezzi, assetate di iniziare la storia di Andrè, assetate
di scoprire cosa cela Armand, assetate di sapere cosa accadrà ai
Lamaze e…
Perché
la guerra, Insaziabili, è appena iniziata.
Chiara
Cilli è crudele. Chiara Cilli è una strega. Chiara Cilli è
portatrice di dolore.
No!
Non
sono d’accordo con il finale!
Sono
arrabbiata, delusa, ma comprendo che non poteva esserci finale
migliore.
Henri
ha trovato la luce in fondo al tunnel. Henri ha avuto in mano la
chiave della salvezza della sua anima e l’ha rigettata lontano da
sé.
Il
cerchio si è chiuso, anche fisicamente: la storia di Ale e Henri è
iniziata nella casa di lei e si conclude lì.
Nel
frattempo veniamo a conoscenza dei soprusi, delle violenze, delle
cattiverie che hanno alimentato e caratterizzato la vita dei due
protagonisti.
Mi
sembra che tanto dolore sia stato provato per nulla. Anche il Re
mette il dito nella ferita e scava nella profondità dei sentimenti
dei due protagonisti.
Personalmente
ho apprezzato la struttura del romanzo, che alterna il pensiero di
entrambi, perché catapulta il lettore nella scena e gliela fa vivere
in prima persona, in un doppio punto di vista che è sensoriale e
fisico.
Il
romanzo è permeato di magia, ma non è magia nera. Il cuore può
essere nero, le azioni sono crudeli e dettate dal risentimento e
dall’odio, ma dove c’è odio c’è un sentimento più
profondo... e ce ne siamo resi tutti conto.
Aleksandra
è una novella Circe che incanta chi la guarda e, se lo sguardo si
posa nei suoi occhi più di una volta, si cade vittima del suo
incantesimo e si inizia la personale lotta tra il dovere e il
piacere, tra obbedire alle regole e il violarle.
Aleksandra
ha avuto il potere nelle sue mani, sempre, anche da sottomessa,
perché non si è mai arresa a nessuno. Ha combattuto e ha vinto, ma
la sua vittoria ha il sapore amaro della sconfitta.
La
mia mente non può che immaginare un futuro, perché la parola
‘fine’ non appartiene a una coppia che ci ha fatto provare
emozioni così forti.
Si
conclude la storia di Henri e Alek e rimango con qualche dubbio e
alcune delusioni. Ho trovato aspetti positivi ma anche lati negativi
che hanno condizionato la lettura di Uccidimi.
Soffocami
si era soffermato particolarmente sulle violenze fisiche, sul
bisogno di sangue che lega i due protagonisti; Distruggimi aveva
portato il loro rapporto ad un livello più cerebrale in cui l’odio
e l’attrazione avevano reso i due dipendenti l’uno dall’altro
come due dei peggiori drogati. Con Uccidimi mi sono trovata
di fronte a due personaggi deboli e insicuri.
Che
Henri fosse il perdente della sua famiglia era chiaro: se vuoi
vendetta su Alek, la rapisci, le fai subire uno stupro e poi mandi
la sua testolina al papà pedofilo. Non te la tieni stretta con la
scusa della vendetta mentre invece godi della sua sola presenza.
In
questo libro la paura di Henri, la sua debolezza sono lampanti sia
sul lato psicologico che su quello fisico... e non basta una
decisione repentina, quanto sofferta, a risollevare il personaggio e
l’uomo.
Altrettanto
posso di dire di Aleksandra. L’abbiamo conosciuta come una
combattente, una donna che non accettava di essere posseduta e
controllata da un mostro,
disposta a morire piuttosto che vivere un amore inaccettabile.
Invece, ora è una donna innamorata e dipendente.
Questo
è un libro che rivela la vera natura di Henri e Alek che,
indispensabili l’uno per l’altra, sono semplici pedine di un
gioco decisamente più grande di loro. Il loro rapporto è il cuneo
che scalza un falso equilibrio e porta alla serie di libri
successiva dedicata, come si capisce, al più giovane e meno stabile
dei Lamaze: Andrè. Spero che la Cilli faccia evolvere la situazione
in maniera diversa da come pare. Da Andrè mi aspetto altro.
Lato
positivo di questo libro è la presenza di personaggi che hanno
rivitalizzato la storia, dando nella seconda parte una decisa
accelerata alla vicenda.
Lo
stile deciso della Cilli si è un po’ perso nella prima parte,
dedicata alla sola Alek, in cui non ho trovato il mordente che la
caratterizza. In una parte dove la psicologia doveva farla da padrona
non c’erano i giusti stimoli per le decisioni prese dai vari
personaggi, con una Alek che pecca di ingenuità.
Lo
scenario che si apre è molto generoso per il prosieguo della storia
e ribadisco che il vero protagonista è il misterioso e sensuale
Armand.
È
lui l’ago della bilancia della serie.
Thank you :D ♥
RispondiEliminaGrazie mille per queste recensioni, ragazze! :D ♥
RispondiEliminaMi spiace molto che Antonella non abbia gradito il finale, ma ho sempre detto che non si trattava di un romance e che sarebbe stato molto crudele ;)
Mi dispiace anche che Damiana sia rimasta delusa da Aleksandra e Henri, ma purtroppo Aleksandra ne aveva subite davvero troppe, per rimanere lo stesso personaggio conosciuto con Soffocami, e così Henri – dopotutto, sono umani e anche loro dovevano cadere, alla fine, non potevano proprio rimanere forti, sarebbe stato impossibile ;) Per quanto riguarda André, invece, posso dirti che la storia tra lui e Nadyia sarà totalmente diversa da quella di Henri e Aleksandra, ovviamente, perché tra loro non vi è alcun odio recondito. La loro storia sarà molto più romance, ma questo non significa che saranno tutti cuori e fiori :P Certamente, questa nuova coppia non sarà violenta come quella degli Alenri, ma non vuol dire che André non sarà crudele con la ragazza che tenterà in tutti i modi di avvicinarsi a lui :3
Un abbraccio a tutte xoxo