Genere: Romance storico
Pagine: 274
Ebook: 1,99 €
Uscita: 9 Settembre 2016
Inghilterra, 1880 - 1882
Rick Evans, capo dei Bow
Street Runners, non è più un aristocratico da molti anni. Ma la morte del suo
gemello, il conte di Chesterfield, lo costringe a tornare nell'ambiente, fatto
di regole e ipocrisia, a cui non sente di appartenere. Prigioniero di un
rimorso che lo divora, si avvia verso l'autodistruzione. Nel tentativo di
riacquistare la pace interiore, decide di risiedere a Villa Olympus, il luogo
dov'è cresciuto e in cui ha lasciato il cuore.
Lo scontro con Cassandra
Howard, vedova di suo cugino, è inevitabile. La donna lo disprezza e il motivo
spinge Rick a una ricerca: ritrovare se stesso, la felicità e... un angelo.
Jo V. Fleming è italiana. Ama la natura,
leggere e fantasticare. Scrive sotto pseudonimo. Il Giglio dell'Angelo è la sua seconda opera, sequel de La Rosa del Destino.
Un bel romance storico! Dopo un periodo in cui
non ho toccato libri perché nulla mi ispirava, ci voleva proprio.
“Il giglio dell’Angelo” racconta la storia
complicata di Cassie e Gabriel/Rick. Dopo vent’anni di separazione i due amanti
di gioventù si ritrovano e devo fronteggiarsi, risolvere le loro questioni in
sospeso e fare pace. Ce la faranno? Attraverso un lungo percorso lastricato di
guai e di innumerevoli personaggi, questo romanzo d’appendice rappresenta il
primo passo per la nascita di altre storie, speriamo belle come questa, anche
se un po’ meno dense di nomi e luoghi.
I protagonisti sono due, come abbiamo visto:
Cassie, vedova di un uomo che la sposò a causa di un intrigo, e Rick, colui che
un tempo si faceva chiamare Gabriel e che ha riacquistato il suo titolo dopo la
dipartita del fratello. Il legame che lega i due non è solo amoroso: il marito
di Cassie era un cugino di Rick, per cui alla sua morte il nostro protagonista
diventa il padrone della casa di Cassie.
Il carattere dei due mi ha fatta sorridere più e
più volte. Entrambi sono testardi come muli e decisi fino alla fine quando
prendono una scelta. La loro avvenenza, che perdura nonostante Rick abbia
superato i quarant’anni e Cassie ci sia vicina, rappresenta solo uno degli
aspetti affascinanti di questi due caratterini.
L’ironia, la lealtà nei rapporti e l’onestà che
li porta a volte a essere facilmente raggirati, sono solo alcuni dei valori che
li accomunano.
Ma c’è di più: Cassie rappresenta una donna
vittima della società e degli schemi imposti dalla madre, nonostante appunto
l’età, e Rick è un uomo integerrimo ma più avanti rispetto al suo tempo. Nonostante
il rango, il bel capo dei Bow Street Runners è
un uomo umile, un marpione che strappa sempre il sorriso.
L’aspetto che ho maggiormente apprezzato del
libro è l’autenticità dei sentimenti e la semplicità con cui sono raccontati.
Quelli che ho apprezzato meno sono lo stile discontinuo e la molteplicità di
personaggi. Mi spiego meglio: a ogni passaggio di scena veniva specificato dove
ci si trovasse. La cosa ha senso, ma poteva essere spiegata all’interno del
testo stesso, a mio avviso; in questo modo si crea come uno stacco temporale
che, personalmente, mi ha un po’ destabilizzata. Il secondo aspetto, invece, è
quello dei personaggi. Essendo un romanzo introduttivo è giusto che vengano presentati
tutti, solo che, alla stregua di “Cime Tempestose”, ho faticato a ricordare i
nomi e le parentele.
Nonostante queste due piccole pecche, il romanzo
si legge con molto piacere e lascia davvero il sorriso sulle labbra.
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