E’ proprio in fondo all’oscurità che si nasconde la luce più vera.
Traduttore: Beretta S.
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Pagine: 250
Pagine: 250
Prezzo: € 16.90 (cartaceo); € 9.99 (e-book)
Uscita: 17 marzo 2016
Sinossi:
Anna è una ragazza come tante. Ama il cielo azzurro, il vento tra i capelli, il profumo del mare. Ama Pete, il ragazzo che ha appena conosciuto. Ma un giorno tutto cambia. Anna sta lavorando al computer quando sente la sua faccia bruciare. Prima il computer, poi le lampade dell’ufficio, infine il sole: la pelle di tutto il suo corpo diventa sensibile a ogni raggio di luce, e i vestiti non riescono a proteggerla. La diagnosi non lascia scampo: una rarissima forma di allergia. Non c’è modo di curarla, Anna può solo lenire il dolore vivendo nel buio più completo. Eppure, quella che sembra una condanna alla solitudine diventa l’occasione per una nuova vita. Una vita fatta delle parole dei libri che ascolta, di amicizie coltivate al telefono. Una vita piena di amore per Pete, l’uomo che decide di sposare. Perché il loro abbraccio può illuminare anche la più buia delle notti.
Ho
voluto recensire ‘La ragazza del buio’ dal momento in cui ho
preparato la scheda per il blog. Mi ha colpito la storia di questa
ragazza che, come poche altre, è costretta a vivere in un mondo
isolato e
fatto solo di buio perché la luce, naturale o artificiale, è un
veleno che la ucciderebbe. Reinventarsi la vita perché solo così si
può continuare un’esistenza che è privata delle gioie quotidiane:
una passeggiata in una calda giornata di sole, farsi un bagno al
mare, gioire dei colori della natura in festa sono azioni che diamo
per scontate‚ solo
quando ci imbattiamo in tragedie simili ci rendiamo conto di quanto
siamo fortunati ad avere dei mali ‘curabili’.
Questo
romanzo è un diario verità, scritto in prima persona in modo chiaro
e facile e con molta intelligente ironia. Pagina dopo pagina
scopriamo come Anna fa un grande sforzo per mantenere il cervello
impegnato, per trovare un’attività che la distolga dal rimuginare
su quello che le è successo. L’unica possibilità con il mondo
esterno diretto è di notte quando può uscire di casa senza aver
paura di soffrire di gravi ustioni. Se non ci fosse questo, la pazzia
sarebbe dietro l’angolo, acquattata
e pronta a saltarle addosso‚ insieme
ad un vago desiderio di suicidio.
Si
arriva a questi lugubri pensieri perché – e cito il romanzo –
‘Non c’è più … Se oso guardare nel futuro, la mia mente mi
censura facendo calare un pesante sipario nero attraverso il sentiero
del primo esitante pensiero’.
Tra
le attività che impegnano le sue lunghe giornate ci sono l’ascolto
degli audiolibri‚ che lei divora senza sosta perché ‘con la
lettura immergo la mia mente in vite diverse, costringendola a uscire
dalla mia’, giochini che allenano la memoria ed
anche attività quotidiane che non
comportino un’esposizione troppo lunga
ad luce: lavorare in casa come insegnante di pianoforte o ricercare
casi simili che possano in qualche
modo alleviare la sua solitudine.
La
vita di Anna è fatta di sogni ad occhi aperti e
di desideri inespressi‚ e da qui si coglie la grande forza
spirituale
e fisica che la contraddistingue.
A farle da supporto morale sono pochi amici, la famiglia e un
fidanzato fantastico che non ha remore ad adeguarsi al suo stile di
vita perché la ama. Siamo esseri umani e l’empatia, il sostegno
sono fonte di forza inesauribili. Sempre perché siamo esseri umani,
però‚ possiamo essere
imperfetti e diversi dagli altri‚ ed
è molto difficile essere diversi in un mondo di persone uguali che
ci fanno sentire sole ed emarginate.
Ho
notato come Anna abbia sofferto dell’ignoranza della gente che vede
in lei
un virus da cui tenersi alla larga, della
negligenza della burocrazia ed
anche della
fredda cordialità del mondo ospedaliero‚ e
tutto
questo mi ha provocato una grande rabbia.
Sono
convinta che dovremmo essere capaci di dispensare abbracci‚ solo
così ci sentiremmo tutti meglio.
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