Genere: M/M, Contemporaneo
Editore: Dreamspinner
Press
Serie: Marshals #1
Pagine: 264
Prezzo: $ 6,99 (E-book)
Uscita: 06 Febbraio 2018
Traduttore: Emanuela Cardarelli
Sinossi:
Il vicesceriffo federale Miro Jones è noto per la sua capacità
di conservare la calma e il sangue freddo anche quando si trova sotto tiro.
Queste qualità sono fondamentali per lavorare con il suo fenomenale partner,
Ian Doyle, il tipo d’uomo in grado di scatenare un litigio in una stanza vuota.
Nei tre anni trascorsi a lavorare e rischiare la vita insieme, il loro rapporto
è cresciuto: dall’essere due sconosciuti sono diventati colleghi, e infine
compagni di squadra affiatati e migliori amici. Miro nutre una fiducia cieca
nell’uomo che gli copre le spalle, e forse qualcosa di più.
Tutti si aspettano che Ian, come sceriffo e soldato, prenda il
comando, tuttavia la forza e l’autocontrollo che lo hanno portato al successo
sul campo non funzionano negli altri ambiti della sua vita. Ian ha sempre
trovato scuse per rifiutare qualsiasi legame, ma non avere né una casa né
qualcuno da cui tornare lo sta lentamente divorando dentro. Col tempo, si è
costretto ad ammettere che senza il suo partner non vale la pena andare da
nessuna parte. Adesso tocca a Miro convincerlo che farsi catturare dai lacci
del cuore non significa essere prigionieri.
“Guardarlo correre era uno spettacolo, ma avrei preferito non doverlo seguire tra pallottole fischianti, macchine in corsa e pugni volanti. Da quando ero diventato suo partner, il numero di cicatrici sul mio corpo era raddoppiato.”
Chi vi sta parlando è Miro, il protagonista del
libro, è lui che ci narrerà le mille avventure che uno sceriffo federale è
costretto ad affrontare tutti i giorni... O meglio le peripezie che è costretto
a superare per colpa dell'oggetto del suo costante desiderio, nonché partner
lavorativo: il suo spettacolare collega Ian Doyle, un metro e novanta di puro
uomo alfa con splendidi occhi azzurri.
Da quando lavorano in coppia il desiderio di
averlo nel suo letto e quello di strangolarlo corrono sullo stesso binario!
Comincia decisamente alla grande questa
nuovissima serie di Mary Calmes, la stavo giusto aspettando! Per la verità ho
tutti i libri in lingua usciti finora di questa serie e ho deciso che, appena
finito di scrivere questa recensione, mi butterò subito sul secondo!
Della Calmes ho sempre apprezzato sia le trame
che i personaggi, per i quali nutro un'attrazione profonda, ma era dai tempi di
Sam e Jory che non venivo così coinvolta da un suo romanzo.
Miro e Ian sono un duo fenomenale, si completano
a vicenda, sono l'uno l'ombra dell'altro, ma Miro, pur essendo il più
intelligente dei due, non ha ancora capito perché Ian non riesca a rispettare
il suo spazio personale:
“Non si accorgeva di essere sempre nel mio spazio personale, quasi come se non ne avessi uno, per cui davvero, non avevo alcun diritto di notarlo. Ma fare finta che non lo notassi mi stava consumando. Avrei dovuto chiedere di cambiare partner, dato che sognavo di andare a letto con quello che avevo adesso... Il mio desiderio della compagnia di Ian Doyle era passato dal semplice apprezzamento all’amicizia, fino a diventare una vera e propria brama che mi pesava sullo stomaco come un macigno. Nessuno lo sapeva, e nemmeno l’oggetto del mio desiderio avrebbe mai saputo quanto fossi affamato del suo tocco sulla mia pelle, del suo profumo sulle mie lenzuola, del suo respiro sul mio orecchio. Sapevo nascondere tutto molto bene.”
Miro è talmente preso dal nascondere il suo
interesse per Ian a tutti, colleghi, famigliari e amici, che non si accorge dell'ovvio.
Certo, avrebbe molto da perdere se Ian lo rifiutasse, per non parlare di dover
lasciare il lavoro per il quale ha lottato tanto.
Miro ha un passato molto duro alle spalle, fatto
di abbandono, famiglie affidatarie, accattonaggio e piccoli crimini; immaginate
un ragazzino pelle e ossa, perennemente affamato in cerca di cibo e un riparo,
voi cosa avreste fatto pur di sopravvivere? Per sua fortuna ha deciso al
momento giusto di mettere la sua intelligenze e il suo fisico al servizio delle
forze dell'ordine; sì, perché il ragazzino magro e scarno ora è un uomo di un
metro e ottanta, muscoloso e affascinante. Non proprio lo stereotipo del gay.
Miro mi ha affascinato subito; Ian è venuto
fuori sulla distanza.
Ian sembra un duro tutto d'un pezzo, un maniaco
del controllo e delle auto veloci – vuole sempre guidare lui, proprio come me
fiducia zero nelle abilità alla guida altrui!-, un fanatico delle pistole, un
uomo che tiene tutto e tutti a distanza; tutti tranne Miro, di cui ha un
estremo bisogno:
“Tutta la sua attenzione era su di me, e il semplice fatto che lo stessi toccando lo aiutò a calmarsi. Chissà, forse in tutti quegli anni ogni volta che Ian si arrabbiava o si innervosiva ciò di cui aveva avuto bisogno ero io che gli tenevo la mano...Lui fece spallucce, mi prese per mano e mi condusse alla macchina. Fu in quel momento che capii. Gli avevo detto dove sarebbe stato (lo avevo reclamato) e per questo motivo si sentiva al sicuro. Aveva bisogno che io gli dicessi cosa poteva e non poteva fare: era così che sapeva di essere amato.”
Che dire poi del suo compagno a quattro zampe
Chickie Baby: adoro quel cane!
Ian si è rivelato una vera sorpresa e devo dire
che non saprei chi scegliere tra i due se fossero etero: continua pure a
sognare Michela...
Anche Ian avrebbe tanto da perdere se Miro lo
rifiutasse, come se questo fosse possibile. Ma, complice una difficile
missione per conto del governo - mi sono dimenticata di dirvi che Ian oltre che
uno sceriffo federale è anche un ex berretto verde, riservista dell'esercito-,
Ian capisce che è venuto il momento di giocare a carte scoperte e dimostrare a
Miro che non sta sperimentando, ma che è proprio Miro quello che lui vuole.
Per Miro è un sogno che si avvera:
“Nessun uomo che non volesse scoparmi si era mai comportato così, fissandomi deciso per poi addolcirsi, apparentemente felice per il solo fatto di starmi accanto. Ma lui sì. Ian lo faceva, e per me era una fonte costante di disagio e di orgoglio... quel suo improvviso inspirare non sembrava dettato dalla paura, quanto piuttosto dalla vulnerabilità, dal bisogno, dalla sottomissione…Ogni tanto, all’improvviso, sorrideva e guardandolo potevo vedere il ragazzino che era stato, solare, felice e tremendamente vulnerabile. Quel sorriso mi annientava e mi rendeva ferocemente protettivo, per cui, quando si voltava e me lo regalava, io gli sorridevo di rimando, come uno stupido. Mi mandava in bambola, cazzo!”
Di contorno ci sono sparatorie, inseguimenti,
cattivi da consegnare, testimoni da proteggere, che contribuiranno ad aumentare
le cicatrici su corpo di Miro, che per Ian è la cosa più bella al mondo.
La parte hot del libro è contenuta, un gradino
sotto rispetto ai libri precedenti della Calmes, cosa che ho apprezzato perché
ha contribuito a creare un ottimo intreccio della trama. Ho amato il ritorno di
Sam e la fugace apparizione del suo Jory con Kola e B sul minivan.
Questa è sì una serie nuova, staccata da “Una
questione di tempo”, ma se vorrete sapere qualcosa di più sul bel capo Kage vi
consiglio di leggerla!
Io ho adorato la serie con Jori e Sam... ma anche questa nuova storia è incredibile.... spero esca presto anche il 2
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