Anche Teresa Siciliano ha detto la sua sull'aumento dei prezzi de I Romanzi Mondadori e dei riadattamenti delle collane. Voi cosa ne pensate? Avete accettato i cambiamenti o siete tentate dei boicottare la collana? Commentate e fatecelo sapere!
Leggo la collana dei Romanzi Mondadori
dal primo numero, cioè da Duchessa di
Josephine Edgar, uscito nell’aprile 1979. Trentasei anni!
Per la verità ho cominciato con il
mercato dell’usato, perché all’epoca non avevo tanti soldi, nonostante non
avessi ancora messo al mondo i miei figli. E, inoltre, rispetto agli Harlequin
i Mondadori erano meno innovativi, anzi si richiamavano sostanzialmente alla
tradizione dei vecchi romanzi d’appendice. Quindi soprattutto molta avventura e
nessuna certezza sui contenuti, che variavano molto da un volume all’altro. Mi
ricordo almeno due memorabili occasioni in cui i protagonisti morivano, cosa
per me già allora insopportabile. In un’epoca in cui non esisteva ancora
internet, presi carta e Olivetti e scrissi una lettera di fuoco alla redazione.
Poi uscii di casa, andai a comprare il francobollo (proprio altri tempi!) e la
inviai. Ricevetti anche, con mia sorpresa, una gentile risposta in cui si
cercava di giustificare le scelte della casa editrice. Con scarso successo, lo
ammetto.
Man mano, nel corso degli anni e dei
decenni, la fisionomia della collana mutò, fino a configurarsi come raccolta di
romance, anche se all’epoca io ignoravo perfino l’esistenza del termine. E con
mio grande piacere il lieto fine divenne costante. Conservo ancora, mi pare,
tutti i primi 70 numeri e di recente, quando mi sono assunta l’arduo compito di
spolverare i miei rosa (e non ho ancora finito, e mai finirò), ho constatato
che le autrici di allora sono scomparse dal mercato e anche i generi sono
mutati. Soprattutto perché pure nel rosa è arrivata l’ondata femminista e
quindi il politically correct.
A poco a poco i Romanzi si affermarono
come la migliore collana rosa di romanzi storici presente sul mercato e, per
quanto mi riguarda, soppiantarono gli Harlequin, che ormai compro solo alla mia
bancarella dell’usato.
Più di recente un’altra svolta
fondamentale c’è stata con la gestione Biancolino, che poi in qualche modo coincide
con l’internizzazione del sito: quindi è fiorito il blog grazie anche al
rapporto diretto con l’editor e la redazione. Infine circa tre anni fa,
finalmente, dopo lunga insistenza da parte nostra, sono arrivati gli ebook!
Dapprima in ritardo rispetto al cartaceo e solo per alcune autrici. Ma pian
piano tutte si sono adeguate: per quanto ricordo, ancora resiste solo Eloisa
James.
Finalmente niente più caterve di libri
da portarsi in vacanza! E soprattutto un grande risparmio economico: 2,99 euro
rispetto ai 4,50 o addirittura 5,90 del cartaceo (e non parliamo poi degli
ebook Harlequin). Il prezzo era fisso e non soggetto ad offerte, ma molto ragionevole.
Da allora non mi fermai più a scegliere e comprai di regola tutte le uscite
mensili, approcciando anche autrici e generi nuovi o sconosciuti. Di recente
addirittura ho spesso acquistato le ristampe cioè gli Oro, perché avevo
rivenduto le vecchie copie, o addirittura non mi ricordavo più i romanzi. In un
caso memorabile ho comprato i quattro Bedwyn, a mio avviso, migliori per
poterli portare sempre con me, oppure la Kinsale, che conservavo
religiosamente, per avere la traduzione integrale.
Con il 2015, come tutti sanno,
Biancolino ha lasciato la Mondadori, provocandoci un trauma non ancora
superato, per cui, lo confesso, soprattutto per i primi mesi, ci siamo sentite
un po’ tutte vedove (non ridete!). Ho incontrato Paola Violetti a marzo al VER
di Firenze e per la verità mi fece una buona impressione. Lei ci chiese di
darle fiducia in attesa che potesse imprimere la sua impronta alla
programmazione, il che, se capii bene, sarebbe avvenuto nella seconda parte
dell’anno. Neppure con noi in privato fece alcun accenno a nuove direttive
della casa editrice e quindi è possibile che non sapesse neanche lei cosa stava
per succedere.
Eppure, come nel finale di Terminator, c’era una tempesta in
arrivo. Che è scoppiata fragorosamente ai primi di giugno quando su Amazon
abbiamo scoperto a sorpresa che gli ebook salivano di un euro (!) fino a 3,99 e
il salasso era ancora più forte per il cartaceo (che, grazie al cielo, io non
compro più da anni).
Qui senza dubbio c’è stato qualche
errore nella comunicazione: non siamo state avvertite in anticipo, come era
sempre accaduto in precedenza, e inoltre l’aumento è stato subito applicato anche alle uscite dei mesi e degli anni
precedenti. Per esempio, a causa di quanto accaduto per la versione tagliuzzata
di Audacia della Quick, io non avevo
ancora comprato gli Oro di maggio. E poi non li ho comprati più. A questo
prezzo non si possono riprendere libri già acquistati una volta!
Per molti giorni non c’è stata nessuna
risposta agli alti lai del blog e alle lettrici sempre più inferocite.
Finalmente, solo il 6 giugno, è arrivato un post con il link ad una
dichiarazione Mondadori sull’adeguamento prezzi di tutte le collane da edicola
(quindi non solo i rosa). Nessun intervento dell’editor fino al 25, nessuna
giustificazione (certo non si poteva chiamare in causa l’inflazione). E mica
era finita! Il 17 è arrivata un’altra batosta con il cambiamento del calendario
delle uscite che segnava la netta riduzione dei titoli da pubblicare.
Guardando le classifiche Amazon si è
vista subito la differenza. Mentre finora i Romanzi si facevano sempre strada
fra i ku e i self nelle prime schermate della classifica Amazon dei rosa,
questo mese solo pochi sembrano sopravvissuti alla tempesta e per poco tempo.
Abbiamo pensato di tutto: a parte le
intemperanze stile facebook, ci siamo chieste se Mondadori sia in crisi
finanziaria (in fondo Berlusconi ha venduto metà del Milan, cosa fino a poco fa
impensabile), o se voglia concentrare le energie in direzione della RCS per
divenire una specie di Amazon italiana (obiettivo difficile da raggiungere nel
nostro paese), o se voglia uscire dall’edicola o che altro.
Quello che più ci preoccupa è la
riduzione dei Classic, in cui adesso confluiranno gli Emozioni, e non parliamo
poi delle scrittrici italiane: per loro a fine 2014 ci era stata promessa
un’uscita ogni anno e mezzo, con la seconda riduzione immagino diventeranno due
anni e probabilmente di più.
Quando mi preoccupo all’idea di ritrovarmi
senza libri di qualità da leggere, mi rassicuro pensando che nella realtà vige
il principio dei vasi comunicanti e che la natura ha orrore del vuoto, per cui
lo spazio lasciato libero da Mondadori sarà riempito da altre case editrici.
C’è poi tutto il campo del self, che finora è stato appannaggio delle
scrittrici giovani, ma che, sull’esempio del mercato anglosassone (che certo è
altra cosa, per molte ragioni), potrebbe dare la possibilità a molte italiane
di pubblicare ancora e magari in modo più regolare. Certo ricordiamoci di
sostenerle al momento giusto.
Che bello che tu abbia ancora i primi numeri! Anche io li trovai al mercato dell'usato ma me ne sono rimasti pochi. Ricordo benissimo Duchessa e Contessa, e la serie di Tanja, Antonia... E' vero, alcuni non davano soddisfazione come romance: io ho ancora una discussione in atto con l'amica Miriam Formenti per 'Il passato di Moreland' che io ho trovato ripugnante mentre a lei è piaciuto! :):) Altri però li trovavo più interessanti come romanzi veri e propri. La Conquistadora, Una donna da bruciare, Si può essere felici... Altri mi hanno fatto arrabbiare, come te: I Mannion d'America... Ma si può? Bah. Erano diversi, è vero. Inoltre a giudicare dai nomi alcuni erano scritti da uomini. E le copertine di Jorge Longaron? Adesso sembrano vintage, ma quanto mi piacevano, sempre con qualche attinenza alla storia... non solo un lui e una lei nel vortice dell'estasi erotica!
RispondiEliminaRoberta
Io mi ricordo soprattutto la serie di Valdoro della Armstrong e Profumo di mimosa della Shannon.
EliminaL'aumento sugli ebook, per di più retroattivo, mi pare una cosa davvero allucinante.
RispondiEliminaSono curiosa di vedere come andrà la concorrenza con la Halequin, ora che i prezzi sono molto simili.
Il romance da edicola lo conosco da un po', ma l'ho letto poco prima di approdare nel gruppo Historical di facebook.
Non so, ora con gli aumenti mi limiterò. Spero solo nello spazio per le italiane (anzi, spero che le italiane trovino altri spazi, magari più soddisfacenti!), e spero tanto nella conclusione delle saghe che stavo seguendo (come quella della McLean). Che peccato che non sappia leggere in inglese!