Genere:
Romance
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine:
Prezzo: 14,90€
Uscita: 19 Maggio 2015
Sinossi:
È davvero una pessima giornata per l'impetuosa chef francese Élise Philippe. Non solo sono andati a monte i grandi progetti per l'inaugurazione del suo amato café, ma come se non bastasse Sean O'Neil è tornato in città, e più appetitoso che mai. Il ricordo della notte di fuoco che hanno condiviso l'estate precedente rappresenta per lei una vera tentazione, ma sa fin troppo bene che poi, alla fine, Sean se ne andrà di nuovo.
Per
lui, infatti, tornare a casa nel Vermont allo Snow Crystal Resort, anche se
temporaneamente, è un vero incubo, perché significa affrontare il senso di
colpa che lo tormenta per essersi allontanato dalla famiglia anni prima ed
essersi costruito una vita tutta diversa, come medico. C'è solo un aspetto
positivo nel trovarsi lì: Élise Philippe è ancora nei paraggi e non smette di
fargli bollire il sangue nelle vene. E il pensiero di come sono stati insieme
quella volta rischia di rendere ancora più difficile andarsene.
La serie "O'Neil Brothers" è composta da:
1. Mentre fuori nevica
2. ALL'IMPROVVISO LA SCORSA ESTATE
3.
Maybe This Christmas
Sarah Morgan
torna col secondo volume sui fratelli O'Neil ci riporta nel bellissimo
paesaggio montuoso del Vermont, precisamente nel resort Snow Crystal, luogo che
ha già fatto da scenografia al primo libro, “Mentre fuori nevica”.
Chi come me ha
amato Jackson e Kayla, stavolta farà la conoscenza dell'altro gemello O'Neil,
Sean, e della bella chef francese Élise che lavora al ristorante dello Snow
Crystal.
Sean O'Neil è
un chirurgo molto bravo e affermato. È uno stacanovista concentrato unicamente
sul lavoro, portato solo per avere rapporti occasionali con l'altro sesso. Infatti,
lui non ha la minima intenzione di immergersi in relazioni durature, che non
farebbero altro che distrarlo dal suo unico amore: la chirurgia.
Élise ha la
passione della cucina ed è grata alla famiglia O'Neil per averle permesso di
scappare da Parigi, di fuggire da una situazione drammatica e non più
sostenibile. Anche lei ha sprangato il proprio cuore a future relazioni che non
siano semplicemente di “sfogo fisico”, ma le sue motivazioni sono molto più
profonde, vanno cercate in un passato doloroso.
Entrambi hanno
detto “no” all'amore e ai sentimenti. Entrambi sono d'accordo. E se invece si
ritrovassero a stretto contatto e uno dei due cambiasse idea?
Sean è un uomo
molto deciso, pratico. Lui ha la sua vita a Boston, a chilometri e chilometri
di distanza dalla casa dove è nato, dallo Snow Crystal, appunto. Scelta fatta
consapevolmente e necessariamente, visto il rapporto burrascoso che ormai da
anni si trascina tra lui e il capofamiglia, il nonno Walter, che gli rimprovera
il fatto di vivere così lontano, di pensare solo al lavoro, di non dedicarsi
per niente ai suoi famigliari.
Élise non ha
mai dimenticato la notte di sesso sfrenato con Sean, l'estate passata, ma si è
ripromessa di non avere più di un rapporto con lo stesso uomo. Troppe
complicazioni. Il problema è vederselo sotto al naso tutti i giorni quando lui
fa ritorno allo Snow Crystal per problemi di salute del nonno. Anche perché
Sean le fa capire chiaramente che non avrebbe niente in contrario a ripetere
l'esperienza. Lui sa che a Élise sta bene solo divertirsi. E allora perché non
approfittare?
Mi sono
innamorata del primo romanzo della serie, Jackson e Kayla mi avevano tenuta
sveglia la notte pur di arrivare all'ultimo capitolo, cosa che purtroppo non
posso dire di questa seconda puntata. Benché la scrittura della Morgan sia
limpida, scorrevole e armonica, non mi ha catturata nemmeno la metà di “Mentre
fuori nevica”. Per gran parte del libro i personaggi sono immersi nei ricordi
del passato e la parte romance viene un po' tralasciata. Noiosi i pensieri e i
dialoghi dei protagonisti che per quanto ci provino a risolvere i reciproci
problemi restano in una sorta di limbo fino alla fine. Rivelazioni e sentimenti
sono parecchio buttati lì, senza essere approfonditi. Poche le scene clou o i
momenti che mi hanno fatto battere il cuore. La figura del nonno, poi, l'ho
trovata stranamente inopportuna e fastidiosa, niente a che fare col primo
libro. Qui davvero passa come l'anziano burbero e impiccione che pur di avere
le cose fatte come desidera fa di tutto. Anche andare contro la felicità delle
persone. Della serie: siccome la famiglia è sacra, dovete vivere per forza
tutti qui e lavorare per forza tutti al resort.
L'happy ending
è scontato e ricco, ricchissimo di sbrodolature di “Ti amo”, “No, io ti amo di
più”, “Lo sapevo già che vi amavate”, “No, lo sapevo prima io che si sarebbero
amati” e “sposami e facciamo tanti bambini”.
Ho storto la
bocca, insomma. Con molto rammarico mi chiedo: aspetterò il terzo?
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