Genere: M/M
Editore: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Pagine: 244
Prezzo: € 4,99
Uscita: 13 Aprile 2015
Sinossi:
Durante un torneo di golf in Virginia, il giovane Reginald Weston conosce Russell Lee, campione inglese ed ex numero uno del mondo. Tra i due nasce una bella amicizia e l'uomo prende il ragazzo sotto la propria ala, insegnandogli i trucchi del mestiere.
Reginald ben presto si innamora di Russell, ufficialmente eterosessuale, pensando che sia ovviamente un sentimento a senso unico. Ma in realtà l'inglese è gay ed ha trascorso gran parte della sua vita soffocando il suo vero io, per non deludere la severa madre.
Dopo aver letto questo
libro giuro che guarderò con occhio diverso il mondo del Golf! Non sono
un’estimatrice del genere, non l’ho mai praticato, forse perché da noi è uno
sport di cui non si parla molto e che pochi si possono permettere di praticare,
visti i costi. Non ha il seguito che hanno altri sport, come il troppo
commercializzato calcio (almeno io sinceramente non ne posso più di vederlo in
tv in ogni salsa a ogni ora del giorno e della notte!) e quando mi ritrovo un
romanzo ad ambientazione sportiva, non mi dispiace conoscerne uno che non
conoscevo (scusate il giro di parole!). Una boccata d’aria fresca, finalmente!
Confesso che ero molto ignorante in materia, qualche termine lo conoscevo grazie
a qualche film americano visto in passato, e trovare un piccolo glossario alla
fine del romanzo, che spiega i termini lasciati in lingua originale, è stato
istruttivo e illuminante.
La storia si svolge
durante un torneo di professionisti di golf nel sud degli Stati Uniti e ha come
protagonista la giovane “recluta” Reginald, un ragazzo di 21 anni appena
approdato al professionismo, accompagnato dal suo fedele caddy, Carlos -un
amico, zio mancato, fratello maggiore e che lo sostiene come fosse da sempre
uno membro effettivo della sua famiglia- che ha la possibilità di mostrare il
suo talento per la prima volta davanti ai grandi del suo sport. La sua famiglia
l’ha sempre sostenuto nelle sue scelte e con un grande sforzo, anche economico,
gli ha permesso di portare avanti la sua carriera. Il ragazzo si sente spaesato
davanti ai suo colleghi, pur essendo molto dotato, non ha molta fiducia in se
stesso e nelle sue capacità. Ha bisogno di una iniezione di autostima e
l’incontro con il suo idolo di sempre, Russel Lee, inglese, di una decina
d’anni più grande, numero uno del circuito mondiale del golf, e forse la
possibilità di poter giocare con lui, sembrano il coronamento di un sogno….
L’inizio tra i due non è
dei migliori e l’estrema timidezza del ragazzo sembra sempre metterlo in una serie di situazioni al limite del
ridicolo: Reginald fatica ad articolare
frasi di senso compiuto davanti al suo idolo, anzi sembra dire sempre qualcosa
di inappropriato! Il fatto che il ragazzo non abbia mai nascosto di essere gay lo
porta sempre a confrontarsi con il bigottismo che perversa in generale il mondo
dello sport; piccole battute che lo mettono in imbarazzo continuamente ma che
non lo piegano. Dopo un primo incontro fallimentare, il destino sembra sempre
far incontrare Reginald e Russel in situazioni molto intime dove i due
cominciano a conoscersi. Reginald rimane sempre più affascinato dal suo idolo
che, oltre a spronarlo con consigli e piccole lezioni private, sembra nutrire
un interesse nei suoi confronti che va oltre all’amicizia. Reginald sarebbe
felice di mantenere anche solo un’amicizia con Russel, ma in meno di quattro
giorni si ritrova perdutamente innamorato di lui. È possibile innamorarsi in
quattro giorni? È possibile rimanere solo amico di Russel quando invece tutto
quello che Reginald vorrebbe è avere un bacio da lui e sentirsi le sue mani addosso?
L’atteggiamento di
Russel è molto ambiguo, sembra tenere molto al ragazzo, ma lo allontana in malo
modo, dice di non essere come lui, ma dietro i suoi splendidi occhi azzurri
sembra celarsi un doloroso passato.
Cristina mi ha
trascinato nel suo romanzo facendomi entrare subito in sintonia con il suo
Reginald, dolce e forte allo stesso tempo, pieno di entusiasmo ma terrorizzato dal mondo dei
grandi giocatori. Un’anima ancora innocente nel corpo di un uomo che non ha
ancora smesso di essere un po’ bambino, ma che è costretto a comportarsi da
adulto. Ha solo 21 anni, deve girare il paese senza il conforto dei genitori in
un periodo della vita dove i ragazzi dovrebbero vivere spensierati, andare al
college e pensare a fare festa. Mi ha conquistato forse perché è l’opposto del
tipico ragazzotto americano, o forse grazie al fatto che l’autrice è italiana ma
ha saputo amalgamare bene la realtà d’oltre oceano con la visione un po' più
realista nostrana!
Russel è un personaggio
affascinante, ma molto scostante e spigoloso, non mi ha mai convinta del tutto
nei suoi atteggiamenti. Avevo capito che aveva qualcosa da nascondere dietro
alla facciata di grande campione, gli indizi c’erano e l’autrice è stata brava
a costruire l’intreccio dando delle piccole briciole al lettore per venire a
capo del suo passato.
In definitiva “Sette
giorni” è una bella storia romantica, dolce
e tenera, la passione tra i due protagonisti cresce piano piano, pagina
dopo pagina, e le descrizioni di sensazioni che lasciano il lettore a chiedersi
se mai l’amore di Reginald verrà ricambiato.
Voto finale 3,5 stelle
per il libro e 2 per la passione, che c’è ma è molto dolce, e la dolcezza paga
sempre!
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