Abbandonata la Squadra omicidi di Stoccolma per tornare ai
ritmi tranquilli della provincia, il commissario Fabian Risk trova un delitto
ad accoglierlo. La tragica fine è toccata a un suo ex compagno di scuola,
identificato da una vecchia foto di classe lasciata accanto al cadavere, dove
il volto della vittima è cancellato da una croce. Ai tempi, era un bullo che si
divertiva a tirare pugni: forse per questo ora gli sono state mozzate le mani?
Pochi giorni dopo, viene trovato ucciso un altro ex compagno di liceo. Poi un
altro ancora. Come se per la vecchia classe fosse in corso un ultimo, fatale
appello. Per fermarlo, Risk dovrà agire in fretta. E fare i conti con il
passato prima che sia il passato a fare i conti con lui.
L'AUTORE
STEFAN
AHNHEM vive
a Stoccolma, dove è nato nel 1966. Famoso sceneggiatore, ha lavorato per il
cinema e la tv, spaziando dalla commedia al thriller. Domani tocca a te
è il suo romanzo d’esordio, il primo di una serie che vedrà protagonista il
commissario Risk.
Cosa dire del primo libro di Stefan Ahnhem con protagonista Fabian Risk?
È un bel libro ed è pieno di molte molte cose.
Prima di tutto il protagonista: Risk si è appena trasferito
dalla città (Stoccolma) nella sua vecchia cittadina all’estremo sud della
Svezia, un luogo tranquillo, soleggiato,
con i localini sul lungomare e a un passo dalla Danimarca.
Il trasloco è un tentativo di lasciarsi alle spalle una
missione finita male e di recuperare il rapporto con la moglie e i figli nei
due mesi di ferie che lo aspettano, prima di riprendere il lavoro investigativo
nella centrale della nuova città.
Poi il caso: qualcuno uccide un ex compagno di classe di
Fabian, riportando a galla ricordi che credeva cancellati e vecchi rapporti.
Quei ragazzi nella foto, che tipo di adulti sono diventati? La risposta non è
sempre rassicurante.
Poi i colleghi: la nuova squadra di provincia è un gruppo
affiatato e, a partire dal capo, con i pregi e le debolezze di tutti. Ma i
delitti si svolgono tra la Svezia e la vicinissima Danimarca, coinvolgendo il
team danese e le antiche inimicizie tra le due nazioni.
Una delle cose che mi ha colpito di più di questo libro è la
capacità dell’autore di descrivere i personaggi e di dar loro una storia. In
poche righe, Ahnhem riesce a catturare il carattere, la storia, le motivazioni
che stanno dietro ciascuna persona. Solo poche pennellate per inquadrarne il
comportamento e mi è sembrato di conoscere alcuni di loro da anni.
La trama invece è tutta un’altra storia. A pagina 100
pensavo di aver capito tutto: colpevole, movente, lieto fine con l’eroe che si
riconcilia con moglie e figli sulla spiaggia mangiando un gelato.
Poche pagine dopo, è sparita la rete. Tutto sbagliato. Si
ricomincia da capo, non avevo capito nulla e brancolavo nel buio. Per una buona
metà del libro mi sono dovuta fidare dell’autore: con il fiato sospeso a
cercare di capire cosa stesse succedendo. “Chi” e “perché” erano completamente
fuori dalla mia portata. Finale al cardiopalma e un epilogo che riesce ad
evitare retorica e sdolcinatezze.
Un thriller ben fatto, a tratti molto crudo, che è riuscito
a tenermi incollata in ogni momento libero e a farmi rimuginare, quando ero
lontana dal libro, su cosa potesse significare quel flash lì e quel biglietto
là.
È il primo libro incentrato sul personaggio di Fabian Risk, ma fa
continuamente riferimento ad un vicino passato, una missione pericolosa e una
misteriosa collega: non so se sperare in un seguito con i bellissimi personaggi
incontrati in questo libro o in un prequel per togliermi la curiosità sugli
antefatti.
In ogni caso: Ahnhem, scrivi!
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