Solo l'amicizia può curare un male invisibile
Il cibo era la sua prigione
L'amicizia la sua salvezza
Genere: Romanzo
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Prezzo: € 12,00
Uscita: 16 Gennaio 2014
Sinossi:
Domitilla ha ventiquattro anni e una bellezza malinconica
e sfuggente.
Vive a Roma con la sua famiglia, ha pochi amici e frequenta raramente i giovani della sua età. Ma un giorno conosce Lucia, brillante avvocato quarantenne, e così proprio perché potrebbe essere sua madre, Domitilla, che sembra aver perso la speranza di provare gioia o felicità si apre a quella donna dai modi gentili e accoglienti. Malgrado la differenza d’età, tra le due nasce una curiosità reciproca.
Cominciano a parlare e a confidarsi proprio come due vecchie amiche. Domitilla è riservata ma bisognosa di affetto e in Lucia trova comprensione e premure materne.
Piano piano le fa capire di avere una storia dolorosa nascosta dentro di sé. Le manca il coraggio di raccontargliela però, e così le consegna un vecchio diario. Lucia legge pagina dopo pagina il racconto dello strazio, della incapacità di uscire dal tunnel dell’anoressia della sua giovane amica e ne rimane turbata. Si è affezionata a Domitilla come fosse sua figlia e si sente ancora più coinvolta nella sua vita. Così cerca di saperne di più sulla sua famiglia e sulla misteriosa Villa Rosa affacciata sul lago di Locarno.
Vive a Roma con la sua famiglia, ha pochi amici e frequenta raramente i giovani della sua età. Ma un giorno conosce Lucia, brillante avvocato quarantenne, e così proprio perché potrebbe essere sua madre, Domitilla, che sembra aver perso la speranza di provare gioia o felicità si apre a quella donna dai modi gentili e accoglienti. Malgrado la differenza d’età, tra le due nasce una curiosità reciproca.
Cominciano a parlare e a confidarsi proprio come due vecchie amiche. Domitilla è riservata ma bisognosa di affetto e in Lucia trova comprensione e premure materne.
Piano piano le fa capire di avere una storia dolorosa nascosta dentro di sé. Le manca il coraggio di raccontargliela però, e così le consegna un vecchio diario. Lucia legge pagina dopo pagina il racconto dello strazio, della incapacità di uscire dal tunnel dell’anoressia della sua giovane amica e ne rimane turbata. Si è affezionata a Domitilla come fosse sua figlia e si sente ancora più coinvolta nella sua vita. Così cerca di saperne di più sulla sua famiglia e sulla misteriosa Villa Rosa affacciata sul lago di Locarno.
Un inno contro il silenzio dell'anoressia
Un romanzo commovente
Una straordinaria storia d'amore e d'amicizia
Un libro da leggere e regalare a tutti quelli che cercano una speranza
RECENSIONE A CURA DI ANITA BLAKE:
“Per fortuna c’erano i pinoli” è il romanzo d’esordio della giornalista romana Margherita De Bac.
Seguendo il filone del portale giornalistico da lei
stessa aperto sulle malattie rare, la storia delicatamente raccontata tra le
pagine di questo romanzo tratta dell’anoressia.
La protagonista di questa storia è Domitilla, una giovane
romana che stringe amicizia con Lucia, una donna più grande di lei, incontrata
in palestra.
Così, tra un’innocua chiacchiera e l’altra, nasce un
rapporto profondo di comprensione e condivisione.
I segreti di Domitilla, raccolti in un diario, vengono
piano piano svelati a Lucia e ai lettori.
Il carattere della giovane, parzialmente influenzato dai
genitori, risulta molto più forte di quanto la malattia non la faccia apparire.
Il ritratto psicologico che l’autrice fa, attraverso la bocca di Domitilla, è
molto dettagliato e preciso. Ci offre il quadro esatto di come si sente
un’adolescente sensibile costretta ad affrontare qualcosa più grande di lei.
Tutti gli aspetti della vita della ragazza vengono
scandagliati, dallo sport, alla famiglia, alle amicizie… e tutte con
minuziosità.
I dettagli forniti dalla De Bac, che in un primo momento
sembrano superflui, acquistano, man mano che si procede con lettura, un senso e
una funzionalità e, soprattutto, non rallentano la storia.
Le vicende, che coprono il corso di un’estate, non sono
né lente né noiose, nonostante il difficile tema trattato. Il libro, nonostante
non sia allegro e frizzante, è permeato da una sorta di leggerezza che non
appesantisce la storia.
Le pagine scorrono velocemente, prima per la curiosità di
scoprire quale sia “il male” che affligge Domitilla, poi per scoprire se e come
riuscirà ad uscirne.
Il personaggio di Domitilla è completo sia dal punto di
vista fisico che psicologico, è un’istantanea nella quale si vede il corpo
snello ed elegante, il carattere chiuso e scontroso che maschera una dolcezza e
un’insicurezza che rendono Domitilla vicina ai lettori.
Lucia è una donna adulta, forte ed equilibrata. Diventa
un piccolo perno nella vita della ragazza e serve da molla perché le carte si
scoprano. È quindi un personaggio creato ad
hoc dall’autrice, al fine di orchestrare l’evento scatenante che muove la
storia.
“Per fortuna c’erano i pinoli” è una storia molto bella
che va gustata tutta in una sera per non smettere di emozionarsi insieme ai
personaggi.
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