Una lezione FONDAMENTALE! Cosa evitare nei dialoghi? Scopritelo nella nuova dispensa di Laura Gay e salvate la sua utilissima lista!
Abbiamo già discusso dell’importanza dei
dialoghi in un romanzo: saper scrivere dei dialoghi efficaci vuol dire essere
già a buon punto nella stesura del nostro manoscritto, quindi è bene non
sottovalutarne l’importanza.
Per mia fortuna non ho mai avuto grossi problemi
in tal senso. Tuttavia, mi sono resa conto che chi si appresta a scrivere un
romanzo per la prima volta può incontrare diverse difficoltà. Scopriamo, punto
per punto, cosa è bene evitare nei dialoghi.
1) Banalità. Meglio lasciar perdere i
convenevoli, le frasi inutili o gli scambi di battute troppo prevedibili. Per
esempio, non è necessario che ogni volta che due personaggi si incontrano si
salutino. Un buon dialogo deve sembrare reale, non esserlo davvero.
2) Appiattimento della
voce. I
personaggi non devono parlare tutti allo stesso modo, con espressioni che si
ripetono da persona a persona, magari le stesse che siamo soliti usare noi.
Ricordate che ciascuno di essi ha la propria personalità e questa deve uscire
fuori anche dai dialoghi. Per esempio, un uomo parlerà diversamente da una
donna e un personaggio colto userà espressioni più forbite rispetto a uno che
non ha studiato.
3) Prolissità. Evitiamo di ripetere
gli stessi concetti fino alla nausea. Altrimenti chi legge si stuferà subito.
Allo stesso modo, cerchiamo di non usare un tono troppo didascalico: il dialogo
deve essere fluido, scorrere. Non assomigliare a una predica.
4) Troppe informazioni e
spiegazioni.
Abbiamo detto che se vogliamo fornire al lettore un’informazione, è meglio
lasciarla trasparire dai dialoghi, in modo da evitare i cosiddetti infodump.
Però non dobbiamo esagerare. Questo espediente non deve essere usato in modo
troppo palese: se il lettore si accorge che l’autore vuole propinargli uno
“spiegone” attraverso i dialoghi, non la prenderà affatto bene. Quindi,
evitiamo di ricordare a chi legge i fatti già accaduti, inserendoli nei
discorsi dei nostri personaggi. Anche perché si tratterebbe di dialoghi poco
realistici. Le persone non stanno sempre a giustificare le loro azioni o a
spiegare per filo e per segno quello che fanno.
5)
Linguaggio troppo
colloquiale.
Talvolta mi capita di leggere dialoghi pieni di intercalari, frasi fatte o
battute che magari in un film farebbero la loro bella figura, ma in un romanzo
proprio per niente. Espressioni come “naaa”, “epperò” e così via. Meglio
evitarle. Stesso discorso per il dialetto. Con le dovute eccezioni,
naturalmente. Prima di usare espressioni che potrebbero non essere comprese da
tutti pensateci bene! Ho letto persino frasi intere in inglese, magari con
errori grossolani dovuti alla scarsa conoscenza della lingua. No comment.
6) Linguaggio misterioso. Spesso gli esordienti
sono soliti alludere a cose che il lettore non conosce, usano frasi criptiche,
incomprensibili. Non mi stancherò mai di ripetere: la semplicità prima di
tutto. Chi legge deve poter capire. Non c’è nulla di più fastidioso del
linguaggio ostico, quando si è portati a chiedersi: “E questo cosa significa?”
7) Niente gestualità. Sono pesantissimi quei
dialoghi in cui l’autore non descrive la gestualità dei personaggi o l’ambiente
in cui si trovano. Troviamo botta e risposta, magari con intercalari del tipo:
“lui disse, lei rispose”, ripetuti fino alla nausea, ma non ci è dato sapere
dove siamo, cosa stanno facendo i nostri protagonisti o quali siano le loro
espressioni facciali. Ricordatevi che non siamo al cinema e non possiamo vedere
cosa accade sullo schermo. Siete voi che dovete descriverci la scena. E allora
fateli muovere questi personaggi! Quando mai due persone se ne stanno ferme e
immobili mentre parlano?
8) Troppi avverbi di modo. Precisazioni continue
sul tono usato dai personaggi possono risultare pesanti. Talvolta, può essere
utile chiarire come viene detta una certa frase. Meglio però non esagerare.
9) Uso eccessivo del verbo
dire e dei suoi derivati. Di questo argomento ne abbiamo già parlato, ma lo ribadisco
perché è un errore comune negli esordienti: non specificate ogni volta chi
parla. Può essere utile all’inizio del dialogo, ma poi evitate di ribadirlo
ogni volta che uno prende la parola, soprattutto se il dialogo è fra due
persone. Vi posso assicurare che nel lettore questo espediente provoca
un’irritazione devastante. Tipo che si vorrebbe afferrare il libro e scagliarlo
contro un muro. Tenetelo a mente.
Siete d’accordo con quanto è stato detto? Voi
cosa trovate irritante nei dialoghi? Se volete condividere la vostra esperienza
con noi, lasciate un commento.
NB.: Se avete delle domande commentate la Lezione e Laura vi darà delucidazioni!
Lezioni:
Lezione 1: La grammatica
Lezione 2: L'infodump
Lezione 2: L'infodump
Lezione 3: Lo Show don't tell
Lezione 4: Le descrizioni
Lezione 5: Il punto di vista
Lezione 6: Ritmo e velocità
Lezione 7: Rallentare il ritmo
Lezione 8: I personaggi
Lezione 9: Scheda del personaggio
Lezione 10: L'arco di trasformazione dei personaggiLezione 11: Le cinque fasi di elaborazione del dolore
Lezione 12: I personaggi secondari
Lezione 13: I dialoghi
Lezione 14: Dialoghi - Il verbo dire
Lezione 15: Errori comuni, come evitarli
Lezione 16: Conoscere i generi letterari
Lezione 17: Suggerimenti per creare una storia
Lezione 18: Risvegliare l'interesse del lettore
Lezione 19: Scrivere di ciò che si conosce. Ma anche no.
Lezione 21: Il discorso indiretto: quando usarlo?
Lezione 22: DIALOGHI: COSA EVITARE.
+ a seguire
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Complimenti! Come sempre articolo molto utile, su uno degli elementi narrativi che personalmente mi mette in seria difficoltà. Prenderò spunto per cercare di migliorare i miei dialoghi!
RispondiEliminaGrazie mille!
Un saluto,
Alisya