Traduttrice: Chiara Messina
Genere: M/M
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 123
Pagine: 123
Prezzo: € 3,99
Uscita: 28 gennaio 2016
Sinossi:
Micah è un hippie, nonché il ragazzo più tranquillo del campus. Niente sembra turbarlo. Ma quando, durante una partita al gioco della bottiglia, riceve il bacio più bollente della sua vita da parte di un grazioso biondino, la sua leggendaria calma minaccia di trasformarsi in un ansioso fascio di nervi.
Certo, Micah ha sempre sospettato di essere bisessuale, ma l’idea di fare la corte a un altro ragazzo non lo ha mai sfiorato, soprattutto quando il suddetto ragazzo sembra più che intenzionato a sottrarsi alle sue attenzioni.
Leo ha due grandi passioni: l’attivismo gay e la recitazione. È sempre concentrato e padrone della situazione e mai e poi mai accetterebbe di uscire con un ragazzo etero. Quando un fatidico giro al gioco della bottiglia lo porta a congiungere le sue labbra con quelle di Micah Springfield – capellone, presidente dei Delta, collezionista seriale di appuntamenti ed etero conclamato –, Leo è determinato a lasciarsi alle spalle l’accaduto il più in fretta possibile, indipendentemente da quanto sensuale sia stato il bacio e da quanto sia forte la sua attrazione per il bell’hippie coi dread.
Del resto, lui ha problemi ben più pressanti. Il suo progetto di dottorato consiste nel dirigere Sogno di una notte di mezza estate prima delle vacanze di Natale. Ma quando la location scelta per la rappresentazione gli viene negata a pochi giorni dalla prima, il suo mondo minaccia di crollare. Sarà proprio Micah a offrirgli in alternativa il fienile della fattoria dei suoi nelle campagne della Pennsylvania.
Spetterà a Leo decidere se salvare il suo spettacolo o il suo cuore…
Ho
letto questa storia tutta d'un fiato talmente scorre ed è scritta bene!
Il
romanzo è scritto in prima persona, ma la voce narrante non è una sola,
piuttosto è una sorta di narrazione
corale da parte di quasi tutti i protagonisti della storia. Sapevo che quello
che stavo leggendo era il seguito di “Scartando
Hank”e devo quindi confessarvi che, pur avendolo preso tempo fa, non avevo
ancora avuto il tempo di leggere la storia di Hank e Sloan.
Così,
già contenta della deliziosa storia appena letta, mi sono subito buttata anche
sul primo libro per farmi un’idea più ampia.
Questo
secondo capitolo ha per protagonista Micah, il fratello maggiore di Hank, che
già nel primo romanzo si era intuito avesse molto da raccontare. Il suo aspetto
è anticonvenzionale: lunghi capelli acconciati in treccine dread che gli
arrivano fino alla vita, occhi profondi coloro cioccolato, si definisce un
hippy liberale, ma non è certo trasandato,anzi molto figo! La sua andatura è
sciolta e fluida, sembra che niente e nessuno lo possa toccare, è molto
intelligente e un leader nato. Fedele alle sue convinzioni, si sta
specializzando in scienze ambientali, è attento all'ecologia e alla
salvaguardia del pianeta e si definisce uno spirito libero. La sua idea di
amore libero lo rende refrattario alle relazioni a lungo termine. Ma
attenzione: non è un egocentrico che salta da un letto all'altro, ma non è mai
stato innamorato di qualcuno in particolare.
L'incontro
con Leo, uno studente di teatro, gli sconvolgerà la vita e gli farà provare una strana
sensazione,quasi la stessa che sentiva quando era in compagni del fratello e
del suo ragazzo, a causa delle occhiate bollenti che si scambiavano
quest’ultimi!
Non
è la prima volta che Micah prova attrazione per un ragazzo(vedi libro
precedente!), ma non ha mai concretizzato la cosa. Il bel Leo, però, magro e
tonico, con gli occhi di un blu intenso
e capelli biondo cenere che gli arrivano al mento, lisci e sempre infilati
dietro le orecchie, scatena qualcosa in lui. Micah è molto empatico, quasi un
sensitivo; è sempre stato “refrattario”all'amore e mi fa fatto molto tenerezza
quando è stato rifiutato da Leo. Leo è timido come lo sono la maggior parte
degli attori, specialmente quelli di talento, e non vuole ritrovarsi di nuovo
col cuore spezzato a causa dell'ennesimo ragazzo che vuole sfogare i propri
appetiti sessuali a sue spese.
C'è
un passo che mi è piaciuto molto e ha come protagonista Micah:
“Hank era
affascinato dal concetto buddista
di non attaccamento. L’idea di base era che,lasciando le cose libere di
scorrere dentro e fuori dalla tua vita, non avresti sviluppato un attaccamento
nei loro confronti,
il che era
molto più salutare
da un punto di vista mentale.
L’attaccamento generava dolore. In poche parole, se qualcuno
moriva, o ti
scaricava, o se
perdevi il lavoro
o qualcosa di simile, avresti sofferto solo per via
dell’attaccamento: insomma, era un po’ come
staccarsi la pelle,
invece di rimuovere
il cerotto. O
forse la differenza era più
simile a quella che passava tra il crescere un uccellino per poi lasciarlo
libero, e il relegarlo in una gabbia solo perché era il “tuo” uccello. Io non
ero buddista, eppure quella conversazione mi era rimasta
impressa, perché
consideravo me stesso
un professionista del
non attaccamento....Ma avevo sviluppato un attaccamento nei confronti di
Leo. Volevo far parte della sua vita, e volevo che lui facesse parte della mia
a tempo indeterminato. Faceva un po’ paura.”
Finalmente
Micah ha capito cosa vuole!
Pur
avendo apprezzato il libro nella sua globalità,alla fine vi devo confessare un
altra cosa: ho leggermente apprezzato di più il primo libro rispetto a questo,
forse a causa dei siparietti comici tra i due protagonisti precedenti che
continuano a punzecchiarsi e a farsi scherzi fantasiosi,che davano giusto
quella marcia in più alla vicenda e che servivano anche a renderla meno
cupa,visto i continui cambi d'umore e il caratteraccio di Hank!
Alla
fine darei a questo libro tre stelle e mezzo, mentre a “Scartando Hank” darei senza dubbio
quattro stelle. A entrambi darei due fiammelle per la passione.
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