Mettetevi comodi, tanto non c’è modo di scappare
Un grande thriller
N°1 in Inghilterra
Genere: Thriller
Editore: Newton Comporton
Pagine: 316
Prezzo: € 2,99
Uscita: 04 Gennaio 2016
Sinossi:
Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno,
ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere. Ma si
tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita
innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il
segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni
dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo
di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country,
in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene
affidato alla detective Kim Stone. Quando però nel corso delle indagini tornano
alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim
capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il
killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali,
che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo…
A CURA DI GIUNIA
“Urla nel silenzio” è il primo romanzo della scrittrice
inglese Angela Marsons e fa parte di una serie di tre libri.
Tutta la vicenda ruota intorno a un patto stretto da
cinque persone riunite intorno a una tomba. Chi sono? Cosa hanno fatto?
Il racconto vero e proprio inizia dopo un salto temporale
di 10 anni col misterioso omicidio della direttrice di una scuola. Dopo un
secondo delitto, questa volta di un ex cuoco alcolizzato, si palesa che le
persone coinvolte sono legate a doppio filo a un luogo: Crestwood, un orfanotrofio nel quale hanno lavorato
entrambe anni addietro, e che è stato chiuso perché distrutto da un incendio.
L’ispettrice a cui fa capo
l’inchiesta è la tosta Kim Stone: tanta grinta e poca diplomazia, capace di guidare
la sua moto e le indagini con la stessa sicurezza. A farle da ‘spalla’, collega
e amico, troviamo il sergente Bryant, dal carattere più malleabile e
accondiscendente della sua superiore.
Quando la Stone si rende conto che la
vicenda è cominciata a causa di uno scavo archeologico situato, guarda caso,
nell’area adiacente all’orfanotrofio dismesso, inizia a ‘scavare’ letteralmente
in fondo alla vicenda e, grazie all’ausilio di una archeologa e di un
affascinante antropologo
forense, altrettanto in gamba, vengono recuperati i resti di un/una
adolescente.
Che cosa lega gli omicidi con
quest’ultimo misfatto, compiuto anni addietro? E cosa c’entrano due gemelle
misteriose e bellissime con questi avvenimenti?
Dico subito che il libro mi è
piaciuto molto e che il giudizio è positivo, anche se all’inizio sembra
ingranare poco e i vari pezzi che lo compongono appaiono scollegati l’uno
dall’altro, ma questa è una caratteristica del genere thriller.
Un’altra cosa che mi è
sembrata troppo forzata è il rimarcare troppo e spesso sul carattere asociale e
freddo della detective Stone, tanto che ho iniziato ad apprezzarla veramente
solo quasi a fine romanzo, quando svela un po’ di più sul suo triste passato. A
quel punto mi è sfuggita pure qualche lacrimuccia. A dispetto dell’apparenza
distaccata e a prima vista arrogante, la detective si dimostra molto empatica
nei confronti delle vittime e delle loro tristi storie, rivelando una grande
sensibilità e determinazione nel trovare il colpevole.
«Come
fai, Kim? Come fai a vedere queste cose tutti i santi giorni senza diventare
pazza?».
Kim
ci rifletté per un istante. «Riparo cose. Prendo un pezzo di qua e un pezzo di
là e li metto insieme per fare qualcosa di bello. Creo qualcosa che riequilibra
tutto il brutto di questo lavoro. Spesso aiuta. Ma sai cos’è che fa davvero la
differenza?»
«No,
cosa?»
«Sapere
che lo prenderò».
«Lo
credi davvero?».
Kim
sorrise. «Oh, sì. Perché la passione che metto nel perseguire questo obiettivo
è sicuramente superiore alle energie che gli servirebbero per sfuggirmi. Non mi
fermerò finché non sarà punito per quello che ha fatto. E tutto il tuo lavoro
qui, ogni indizio che hai scoperto, ogni osso che hai tirato fuori mi sarà
stato d’aiuto. È dura, Cerys, durissima. Ma ne vale la pena».
Tra le altre cose ho trovato molto sfiziose e
divertenti le prese in giro e gli ‘sfottò’ tra la Stone e il suo braccio
destro Bryant, che alleggeriscono il romanzo altrimenti troppo cupo.
«Ehi,
detective», la salutò guardandosi intorno. «Dov’è Bryant?»
«Dio,
non siamo mica gemelli siamesi».
«Già,
ma siete come quella pietanza cinese… il maiale in agrodolce. Senza Bryant però
è rimasto solo l’agro».
Dal punto di vista
strettamente giallistico si può individuare il colpevole già da metà libro
(forse un po’ per esclusione), ma il romanzo riserva comunque un gradito e
inaspettato colpo di scena finale che, a mio avviso, riesce a far conquistare
molti punti a questa storia.
La narrazione è chiara e
lineare anche se, a volte, mi è sembrata poco coinvolgente, tranne forse in
quei capitoli dove la voce narrante è quella dell’assassino.
Ha qualcosa che mi affascina.
C’è sempre una grande attività intorno
a lei: sirene, macchine, gente che cammina di qua e di là, ma i miei occhi
rimangono fissi su di lei. È come se spiccasse nella folla. Un’immagine
tridimensionale in un film a due dimensioni.
In lei si nasconde un’energia inquieta.
È come se avesse un demone dentro a guidarla. Qualcosa di oscuro, che mi
intriga. È sempre sola, anche in mezzo alla gente. E anche quando sta ferma, in
realtà si muove. Stringe i pugni o agita un piede, per restare al passo con la
mente che non riposa mai.
Anche se non l’ho mai vista prima, la
conosco. Conosco la sua intelligenza, l’inquietudine e quell’ombra sospettosa
che sembra connaturata al suo sguardo. Ha un sesto senso che gli altri non
colgono. È indecifrabile e non ha un nome, ma percepisce
tutto ciò che la circonda.
Quindi un libro sicuramente
da leggere, sia che amiate il genere, ma adatto anche a chi ama altre letture e
si avvicina al thriller per la prima volta.
Adorato!
RispondiEliminaBello, non vedo l'ora di leggere gli altri. La Stone mi ha ricordato un po' la detective della serie di Unni Lindell. Veramente fuori di testa, ma con i suoi metodi fuori dall'ordinario implacabile!!
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