Genere: Paranormal Romance
Editore: De Agostini
Pagine: 352
Prezzo: € 12,90 - € 1,99 ebook
Uscita: 4 Gennaio ebook - 31 Gennaio 2016
Sinossi:
Il conto alla rovescia è iniziato. Il Destino sta per compiersi. L’Antica Stirpe dei Kurann è in pericolo, uno dei più alti esponenti ha tradito la sua stessa famiglia per una sete di potere che gli ha corroso l’anima. Le mosse che ora compie sono perfide, sconcertanti. Qualcuno deve fermarlo prima che sia troppo tardi. Una decisione estrema riuscirà a bloccare l’avanzata delle tenebre? Chi sopravviverà allo scontro finale? Tra i Generali al servizio del Regens spicca Shamnos, il più spietato, un guerriero senza cuore. Lui non può permettersi distrazioni, soprattutto adesso che lo stato di massima allerta è una costante nel territorio dei kurann. Un nuovo arrivo a Firenze mescolerà le carte in tavola. Per Vanja quella che doveva essere solo una missione diventerà una questione personale: l’incontro tra lei e Shamnos aprirà le porte alla discesa nell’inferno del dubbio, l’equilibrio diventerà precario, il futuro apparirà come un grande punto interrogativo. La sola certezza è che l’amore si coniuga in molteplici declinazioni, alcune possono salvarti, altre ucciderti. E se quell’amore ti toglie il respiro, a cosa puoi aggrapparti per restare vivo?
Per
chi come me l'ha aspettato a lungo, finalmente è uscito l'ultimo capitolo della
saga iniziata con IMPLOSION, una trilogia urban fantasy tutta italiana (anche
se non si direbbe dal nome della giovane autrice) ambientata in particolare
nella bellissima Firenze.
La
mia avventura con questa saga è cominciata nel lontano 2012 al salone del libro
di Torino e conobbi l'autrice. Era il periodo fiorente delle saghe che avevano
come protagonisti vampiri & Co., e
il suo libro mi incuriosì molto.
Il
fulcro della storia ruotava intorno all'Antica Stirpe dei Kurann, una razza con
ijmmensi poteri la cui vita può arrivare a migliaia di anni grazie a una
particolare molecola presente nel loro DNA e che, per rigenerarsi, ha bisogno
di assumere cibo e sostanze presenti nel sangue di un altro Kurann. Una specie
di vampiro che non si nutre di esseri umani.
L'idea
mi sembrava affascinante. Sono un'amante del genere e le varianti sui vampiri
non mi stancano mai!
Nel
capitolo precedente, INSIDIA, molti interrogativi erano rimasti in sospeso, ed
è stata dura aspettare altri due anni per leggere il finale della storia.
IMPURO
è quindi la conclusione in cui si intrecciano i destini di tutti i personaggi
apparsi in precedenza, ma anche qui ci sarà il riflettore puntato su una coppia
di amanti in particolare: Shamnos e Vanja.
Shamnos
mi ha affascinata all'istante. Ho il debole per i cattivi ragazzi e lui mi ha
colpita con il suo carattere cinico, arrogante, sicuro di sé, tutto d'un pezzo.
È uno dei quattro generali dell'Antica Stirpe, feroce e con un aspetto molto
particolare:
“Utilizzava lo specchio sopra il lavabo solo quando doveva
farsi la barba, nella ritualità di quel gesto quotidiano. Lunghi e lisci
capelli neri che non legava quasi mai gli cadevano sulle spalle. La mascella
destra e parte dello zigomo erano segnati da una cicatrice. Quella linea lunga
e sottile era ormai parte di lui, incancellabile, a ricordargli l’unico momento
in cui aveva abbassato la guardia.”
La mia attenzione è stata catalizzata da lui piuttosto che dal
protagonista del primo libro, Armand. Che ci posso fare: più sono misteriosi,
più mi piacciono!
Ovviamente chi potrebbe tenere testa a un uomo del genere? Una donna
altrettanto tosta: Vanja.
Adoro le donne forti ed emancipate che non temono il destino, che
sanno costruirsi un futuro anche quando un dolore immenso le colpisce.
Vanja è un soldato al servizio del Regens con un'abilità molto
particolare e nessuno dovrebbe lasciarsi fuorviare dal suo aspetto:
“Aveva un corpo flessuoso e sempre pronto a scattare, capelli
castani tagliati a caschetto e in certi momenti un’espressione dura le
affiorava negli occhi marroni dal taglio leggermente allungato.”
Tra i due non scorre buon sangue, ma non è sempre stato così, e
ora che sono costretti a rivedersi dopo un secolo, i ricordi di Vanja riaprono
le ferite di un tempo:
“Il suo corpo avrebbe superato anche questo, ne era certa. Erano i
graffi dell’anima a dover essere temuti, non quelli della carne. I tessuti
guarivano più o meno con facilità e al massimo restava una cicatrice ben
visibile, il cuore invece poteva rimanere lacerato per anni, persino decenni,
con ferite aperte che non volevano rimarginarsi. Nei periodi migliori sembrava
che cominciassero a cicatrizzarsi, piccoli passi nel lungo cammino verso la
guarigione, ma poi bastava una sciocchezza, un semplice ricordo e le ferite
tornavano a sanguinare.”
Rispetto ai due capitoli precedenti la parte sentimentale è stata
un po' sacrificata lasciando più spazio alla suspense e alle scene d'azione,
che ho apprezzato molto, per permettere al lettore di assemblare tutti i
tasselli che portano alla conclusione della storia.
Forse a causa del temperamento di Shamnos e Vanja un po' di
passione in più non ci sarebbe stata male!
Una scena molto bella tra i due voglio però riportarvela, a dal
pov di Shamnos e non me la sarei proprio aspettata:
“«Questa
cicatrice», gli rispose mentre gli accarezzava il viso. Si aspettò di vederlo
ritrarsi, invece le labbra di Shamnos diventarono ancora più calde e
impazienti. «È stato un modo per darti il buongiorno ogni volta che al mattino
mi sono guardato nello specchio».”
In questo libro ci saranno molti sacrifici, alcuni dei quali mi
hanno lasciato l'amaro in bocca, ma niente spoiler: non voglio rovinarvi la
lettura.
Poiché è passato tanto tempo dalla lettura dai primi due libri, ho
faticato un po' a ricordare i nomi dei personaggi e i loro ruoli, pertanto mi è
stato molto utile il mini glossario alla fine del libro che raccoglie i termini
inventati dall'autrice e ne spiega il significato al lettore.
In conclusione il romanzo, come i precedenti, è ben scritto. Si
può parlare di un lieto fine al 90%, ma il finale è un po' troppo affrettato.
Forse ho delle pretese alte, ma mi sembra manchi qualcosa.
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