Recensione: "MR. SBATTICUORE" di Alice Clayton

Genere: Erotico

Editore: Mondadori

Collana: Omnibus
Pagine: 336

Prezzo: € 14,090

Uscita:  8 Luglio 2014 

Sinossi: 
La prima notte che Caroline si trasferisce nel suo nuovo fantastico appartamento di San Francisco, si rende conto che sta per acquisire una profonda conoscenza delle avventure notturne del nuovo vicino di casa.
Grazie alle pareti sottili come carta e alla prestanza atletica del ragazzo, può sentire non solo il suo letto sbattere contro il muro, ma anche l'estatica risposta di quella che sembra (notte dopo notte) una sfilza infinita di donne.

E dal momento che Caroline si è autoimposta una pausa dagli uomini, e il suo vicino di casa è palesemente letale attraente per le donne, scopre che le sue fantasie la tengono sveglia più del rumore. Così, quando lo sbattere contro il muro minaccia di buttarla letteralmente fuori dal letto, Caroline, rivestita di frustrazione sessuale e di un baby-doll rosa, affronta Simon Parker, il suo vicino tanto sentito, ma mai visto.

La tensione tra loro è tanto spessa quanto sono sottili le pareti, e i risultati altrettanto confusi. Improvvisamente, Caroline si ritrova a pensare che potrebbe aver scoperto una nuova definizione per il vicinato...

In un delizioso mix futilità ed erotismo, Alice Clayton ci serve una storia torrida e divertente di un'esasperazione a prima vista...

La serie Cocktail è così composta:

1. Mr Sbatticuore (Wallbanger)

1.5 Last Call

2. Rusty Nailed 

3. Screwdrivered 

4. Mai Tai'd Up

RECENSIONE A CURA DI CATHERINE BC:

“Mr. Sbatticuore” ( anche qui una traduzione libera che mira un po’ all’umorismo spiccio) è il primo romanzo della serie Cocktail di Alice Clayton. 

Ogni tanto si ha proprio bisogno di letture così!

Divertente, ironico e indubbiamente romantico, è un romanzo che si legge tutto d'un fiato. Caroline e Simon fanno scintille fin dal loro primo incontro: all'inizio sono le stesse scintille provocate dalle pietre focaie quando sbattono le une contro le altre, poi diventano piano piano quelle che sembrano fuggire dalle lingue del fuoco della passione. Contrariamente a quanto si può pensare, è un bruciare lento il loro, braci a mala pena celate dalla cenere dell'orgoglio e della testardaggine.

Sfondi meravigliosi fanno da cornice alla loro storia, dalla villa meravigliosa degli amici al viaggio dai colori esotici. Ma tutto il resto, dalla superficialità solo apparente di lui, alla ricerca spossata del suo O da parte di lei, mi ha fatto passare ore veramente piacevoli.

Caroline è una donna in carriera cui però negli ultimi tempi manca una cosa, l’orgasmo. Secondo lei la colpa sarebbe di un suo ex che l’avrebbe ucciso con il sesso “a mitraglia”. Al di là di tutte queste immagini che hanno fatto davvero sorridere, Caroline è sicura di se stessa, ha delle amiche fidate ed è indipendente. Si gode la nuova casa con Clive, il suo gatto, e il nuovo incarico di lavoro come designer. Fa presto la conoscenza del suo vicino, Simon, un affascinante fotografo che la tiene sveglia di notte perché, preso dalla foga dell’amplesso con l’amica di turno, fa letteralmente tremare la sottile parete che li separa.

Sbam sbam sbam!

Lo scontro è inevitabile. I due iniziano una guerra fatta di nomignoli e dispetti che coinvolgerà ben presto anche i loro amici.

Il resto della trama non rappresenta grande originalità, ma ho apprezzato lo slow burn  del rapporto tra i due protagonisti fino alla vacanza spagnola e la consapevolezza finale che il destino a volte si possa un po’ influenzare, magari con un solido gioco di squadra. Mi è piaciuta molto la figura di Simon, presentata proprio con il metodo dell’abbigliamento da montagna, “a cipolla”. Uno strato dopo l’altro che fa emergere un Simon sempre più concreto, non frivolo e opportunista, ma con dei grandi valori e dei vuoti che ancora lo rendono malinconico. Un uomo che trova in Caroline quello che pensava non desiderare, che si lascia sorprendere e conquistare dal suo carattere e dalla sua cucina. Alla fine, nonostante le premesse, l’ho trovato un personaggio onesto come pochi altri.

Lo stile della Clayton è vario. Ci sono tratti volutamente irriverenti con acronimi spassosi (a volte eccessivi) e doppi sensi calcolati, tratti scritti in modo più scorrevole con funzioni descrittive e infine invenzioni stilistiche con la gestione di più POV contemporaneamente o lo spazio dato allo scambio di messaggi tra i vari personaggi. Ne deriva un romanzo che inizia con delle caratteristiche lineari che poi si diramano come se seguissero input diversi in una prospettiva divergente. Figurativamente ne uscirebbe un albero dal tronco solido, come lo è l’impianto narrativo iniziale, e dalla chioma ramificata, che rappresenta i vari personaggi con le loro interazioni a diverso livello. All’apparenza semplice, si snoda appunto in modo imprevisto.

È comunque un romanzo d’evasione, leggero e dolce, succoso e colorato come un frutto tropicale. Alcune location sono patinate e sanno un po’ di déjà vu , ma nel complesso è un buon lavoro. Tuttavia, il personaggio di Drew Evans della Chase, che qui sembra essere evocato in ogni riga come termine di paragone, rimane tutta un’altra cosa.

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