3° libro della serie "Bellagio Calzature"
Scarpe, spiagge assolate...
uragani d'amore!
Traduzione: Roberta Marasco
Genere: Romance Contemporaneo
Editrice: Harlequin Mondadori
Pagine: 276
Prezzo cartaceo: € 8,90
Prezzo ebook: € 6,99
Data di uscita: 13 maggio 2014
Sinossi:
La serie "Bellagio Calzature" è così composta:
1 - Feet First - Cuore e cioccolato
2 - Underfoot - La felicità a piccoli passi
3 - Footloose - TACCO 12, ADDIO!
Per Amelia Parker, essere assegnata a lavorare per Lillian Bellagio, della
Bellagio Calzature, nel suo resort nelle Florida Keys è una sorta di nuovo
inizio, sebbene trattare con madame non sia proprio facile. Amelia ha però
anche un compito tutto personale, stilare un elenco di cose che le piacciono e
che non le piacciono, per riscoprire chi è veramente, dopo una bruciante
delusione d'amore. Al primo posto c'è certamente svegliarsi a due passi dal
mare, abbandonando i tacchi a spillo per un paio di comode infradito. Ma non è
sicura che da qualche parte nella lista ci sia spazio anche per rimanere
travolta dal fascino di Jack O'Connell, detto Lo Squalo. Il suo interesse per
lei potrebbe avere un secondo fine, e Amelia potrebbe ritrovarsi di nuovo a
indossare scarpe che le vanno troppo strette.
1 - Feet First - Cuore e cioccolato
2 - Underfoot - La felicità a piccoli passi
3 - Footloose - TACCO 12, ADDIO!
RECENSIONE A CURA DI CATHERINE BC:
“Tacco
12, addio!” è un romance fresco, frizzante, dolce, colmo di colore come un cocktail sulla spiaggia con tanto di
ombrellino. È leggero e volutamente senza pretese. Scivola sulla lingua,
accende i sensi per qualche attimo, si fa gustare sfoderando aromi dolci e
avvolgenti e ci lascia con un sorriso sulle labbra.
La
protagonista è Amelia, ragazza per bene e carina, costantemente controllata da
se stessa e dalla sua famiglia. La si trova all’inizio appena lasciata dal suo
ragazzo storico e alle prese con una lista (un’altra!) di cose da fare, tutte
fuori dai canoni che l’avevano guidata fino a qualche giorno prima. In questa
sua nuova fase di vita incontra Jack, che fin dall’inizio le dà quel brivido
vitale che lei sembra rincorrere. Insieme condividono obiettivi e segreti
torbidi, famiglie invadenti e la voglia di cogliere l’attimo senza porsi troppe
domande. Tuttavia, nonostante la leggerezza, la temporaneità tanto decantata
della loro storia, entrambi sentono che quell’attimo si sta dilatando, offrendo
loro una prospettiva di certo inattesa ma ricca di potenzialità.
La
figura di Amelia è interessante. L’evoluzione verso una nuova fase di vita dopo
aver raccolto i cocci di quella precedente è sintomo di forza e maturità.
Amelia riparte non precludendosi alcuna esperienza, tenendo soltanto il proprio
lavoro in una prestigiosa ditta di scarpe come punto di riferimento. Cambia le
sue priorità e finalmente mette se stessa al centro della propria vita.
Il
personaggio di Jack, invece, è fin dall’inizio quello più misterioso. Si
capisce che nasconde un segreto, ma anche per lui quello che spicca è la
volontà di rivalsa da un passato triste ed emotivamente disastroso.
Jack è
più controllato di Amelia, perché ha già avuto esperienza in tal senso. La vita
l’ha messo alla prova più volte, ha superato traumi che hanno lasciato il
segno, ma è un uomo che non perde mai di vista il proprio fine. Spesso le sue
azioni non sono improntate al rispetto della moralità, ma puntano alla
sopravvivenza. Nonostante tutto rimane quello più vero, la persona più
cristallina tra quelle che mano a mano il lettore incontra tra le righe del
romanzo.
Il
limite della storia secondo me sta nel non aver sfruttato le potenzialità che
il racconto sembrava avere in partenza. La trama non è male, non
articolatissima, ma con ottimi spunti per creare più di un colpo di scena.
Tuttavia, quando queste scene madri poi accadono, tutto viene risolto in un
paio di righe, lo stesso spazio dedicato alla descrizione dell’abito della
protagonista. Le stesse scene di sesso lasciano perplessi perché dopo gare di
sguardi seducenti, tocchi peccaminosi e altri gesti giustamente catalogati tra
i preliminari, si arriva a Jack che mette il profilattico (sempre, non lo
dimentica mai, ne deve avere per forza una scorta nei jeans o nei pantaloni
dello smoking) e orgasma. Punto. Il tutto in una riga e mezza. Tutto troppo veloce.
Si ha l’impressione che il racconto scivoli tra le righe avvicinandosi
paurosamente alla sua conclusione senza aver lo spazio per far capire a chi
legge come effettivamente si siano evolute le relazioni tra i personaggi e le
situazioni chiave su cui l’intera struttura narrativa era stata costruita.
Lo
stile è buono, talvolta un po’ immaturo nella ripetizione continua del soggetto
ad ogni frase, come se si temesse che l’attenzione del lettore possa andar
scemando da una riga all’altra. Il racconto comunque scivola via con un buon
ritmo e i personaggi spiccano come macchie colorate e sapientemente sfumate su
una tela candida e lucente. Il romanzo nel complesso mi è piaciuto, mi ha fatto
rilassare e fantasticare, donandomi squarci di leggerezza. In alcuni momenti se
ne ha davvero bisogno!
Catherine
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