Con
Le belle Cece Andrea Vitali ci riporta
nella Bellano degli anni Trenta, dove non succede mai niente e gli iperbolici
ideali del regime non riescono a vincere gli intrighi e le scaramucce di paese.
Gli esilaranti e improbabili personaggi di Vitali mettono in scena una giostra
di comicità che, come sempre, rende la lettura dei suoi romanzi una piacevole
compagnia.
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Pagine: 200
Prezzo: € 9,99
Uscita: 18 giugno 2015
Sinossi:
Maggio
1936.
Con
la fine della guerra d’Etiopia nasce l’impero fascista. E Fulvio Semola,
segretario bellanese del Partito, non ha intenzione di lasciarsi scappare
l’occasione per celebrare degnamente l’evento. Astuto come una faina, ha avuto
un’idea da fare invidia alle sezioni del lago intero, riva di qui e riva di là ,
e anche oltre: un concerto di campane che coinvolge tutti i campanili di chiese
e chiesette del comune, dalla prepositurale alla cappelletta del cimitero fino
all’ultima frazione su per la montagna. Un colpo da maestro per rendere sacra
la vittoria militare.
Ma
l’euforia bellica e l’orgoglio imperiale si stemperano presto in questioni ben
più urgenti per le sorti del suo mandato politico. In casa del potente e
temutissimo ispettore di produzione del cotonificio locale, Eudilio Malversati,
si sta consumando una tragedia. Dopo un’aggressione notturna ai danni
dell’ispettore medesimo, spariscono in modo del tutto incomprensibile alcune
paia di mutande della signora. Uno è già stato rinvenuto nella tasca della
giacca del Malversati. Domanda: chi ce l’ha messo? E perché? Il problema vero,
però, non è questo, bensì che fine abbiano fatto le altre. Dove potrebbero
saltar fuori mettendo in ridicolo i Malversati, marito e moglie? Non essendo il
caso di coinvolgere i carabinieri, per non mettere in giro voci
incontrollabili, il Semola viene incaricato di risolvere l’enigma. Ma alla
svelta e senza lasciare tracce, o le campane, questa volta, le suonerà il
Malversati, con le sue mani, e saranno rintocchi poco allegri per la carriera
del Semola.
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